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martedì 22 gennaio 2013

L'ARTE DELL'IKEBANA


Questa particolarissima arte di disporre i fiori detta Ikebana, cominciò a diffondersi in Giappone già nel VI secolo dopo Cristo.
La parola, formata da Ike, che significa "vivere" o "dare la vita" e Bana, che significa "fiore" e quindi il risultato è "fiori viventi".

Nel 400 l'Ikebana diventò una composizione molto complessa e subì l'influenza del Buddismo esoteico. Il Buddismo Zen creò poi il Chabana, la cui semplicità ascetica rispecchiava l'essenzialità del pensiero dei monaci Zen. Nel 700 nacque lo stile Shoka ma nacque anche la ricerca di una espressione più naturale detta Nageire.


Sin dall'antichità, lo schema fondamentale della composizione è stato il triangolo e i motivi che conducono a questa forma geometrica sono molteplici: è innanzitutto la struttura elementare perfetta per la disposizione dei fiori poiché il triangolo è la spontanea simmetria esistente in natura, una montagna è uguale a un triangolo come anche un albero è uguale a un triangolo. Ecco che in documenti antichi o dipinti o stoffe, troviamo tre fiori di loto disposti in un triangolo scaleno, poiché il loto è il simbolo di Budda.
Tutti gli elementi utilizzati nella costruzione dell'ikebana devono essere strettamente di natura organica, siano essi rami, foglie, erbe, o fiori. Nelle composizioni dell'Ikebana rami e fiori sono disposti secondo un sistema ternario, quasi sempre a formare un triangolo. Il ramo più lungo, più importante, è considerato qualche cosa che si avvicina al cielo, il ramo più corto rappresenta la terra e il ramo intermedio l'uomo. Così come queste tre forze si devono armonizzare per formare l'universo, anche i fiori e i rami si devono equilibrare nello spazio senza alcuno sforzo apparente.
Oggi abbiamo due stili fondamentali: il Moribana (composizione in vasi bassi) e Heika o Nageire (composizione in vasi alti).

Moribana 

COME CONSERVARE I FIORI

I fiori recisi inseriti in un ikebana devono dare l'impressione di qualcosa che continui a vivere. Esistono vari sistemi per conservare più a lungo i fiori: il metodo "Mizugiri" è quello di alzare l'acqua cercando di sollecitarne la penetrazione nei vasi portatori di linfa. Si taglia lo stelo del fiore direttamente in acqua facendola fluire immediatamente nello stelo appena reciso. Tagliando lo stelo fuori dall'acqua, penetrerà aria che formerà una intercapedine impedendo la successiva penetrazione dell'acqua stessa. Questo trattamento può essere applicato a tutti i tipi di fiori, foglie e rami.

Heika o Nageire






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